16.01.2013 Rassegna stampa Nessun Commento

Tutti in volo con Peter Pan per aiutare i bambini del Meyer

da La Nazione

Applauditissima la prima della compagnia Giratempo

Per chi non credeva che sarebbero riusciti a raccontare Peter Pan senza, o quasi, effetti speciali, ebbene, loro, trenta ragazzi di Pistoia e dintorni, non soltanto ce l’hanno fatta, ma hanno riscosso un successo strepitoso, con una valanga di applausi, anche a scena aperta, che ha sigillato, venerdì scorso, al Piccolo Teatro Mauro Bolognini, l’opera più importante messa in scena dal Gruppo Amatoriale Giratempo. E con il merito di averlo fatto a scopo benefico, poiché l’incasso sarà devoluto all’associazione Noi per Voi del Meyer, che da tanti anni vede protagonisti i genitori, impegnati a favorire lo sviluppo della ricerca scientifica e a migliorare l’assistenza e la cura dei piccoli malati. Il Peter Pan dei Giratempo finanzierà, in particolare, le attività per i bimbi colpiti da tumore, come ha spiegato, introducendo lo spettacolo, Giovanni Melani, per la sezione pistoiese.

Nessuno è mancato dei protagonisti dei protagonisti più amati di una storia che, continuamente, da due secoli, viene raccontata, reinterpretata e cantata, alla luce del desiderio di rimanere bambini, circondati da un alone di magia e ricoperti della polverina che fa volare. E abbiamo visto così spiccare i due grandi antagonisti, straordinariamente, e inusualmente, interpretati da due ragazze: Giulia Aldi era un Peter Pan vivacissimo e ciarliero, mentre Stefania Biagioni (allieva dell’Accademia di Monica Menchi), è stata uno strepitoso, ispirato e applauditissimo Capitan Uncino. Nessuno è mancato, quindi, in un’ambientazione semplice e rapida da dove, dalla cameretta di Wendy, il pubblico è volato in un attimo nell’Isola Che Non C’è, tra i Bambini Sperduti, per poi ritrovarsi, in mezzo al mare, insieme alla ciurma di Uncino, costantemente cacciato dal coccodrillo, annunciato dallo “spaventoso” tic tac dell’orologio, ormai digerito nella sua pancia. Inutile dire che anche il coccodrillo (che scivolava, perfetto, su uno skateboard) ha avuto il suo momento di gloria.

E Campanellino? C’era, c’era. Una lucetta laser accompagnata dall’ineffabile trillo che non ha fatto sentire la mancanza della fatina alata, tanto cara all’immaginario dei più piccini. Pubblico in visibilio, bambini incantati dietro a Uncino quando è sceso in platea. Che dire di più? Che questi ragazzi dai 18 ai 26 anni, dei quali si intuisce una regia corale, ce l’hanno messa tutta, e che il grande messaggio, oltre quello, importantissimo, della solidarietà, trasmesso al pubblico e alla città, è quello di una grandissima e preziosa passione per il teatro.

Si replica oggi, alle 16.30, ma i biglietti, a quanto pare, sono già esauriti da qualche giorno.

Lucia Agati

I commenti sono disattivati.